Al TG1 un servizio sul bodysurf per la prima volta nella storia della televisione italiana

28 Marzo 2021 · In evidenza, Notizie · Ultimo aggiornamento il 1 Aprile 2021

A sorpresa è andato in onda un servizio sul bodysurf di un minuto e mezzo durante il telegiornale di Rai 1 delle 20:00 di venerdì 19 marzo 2021. Dovrebbe trattarsi della prima volta nella storia che si parla esclusivamente del bodysurf in un programma della televisione italiana. Siamo felici di questo ma siamo anche dispiaciuti di non essere stati contattati per un aiuto sulla realizzazione del servizio e magari una citazione del nostro movimento e di quello europeo. Basta cercare “bodysurf” su Google e in Italia il primo risultato è il nostro sito. Per lo stesso motivo dopo il servizio ci hanno scritto alcuni curiosi che vorrebbero imparare a prendere le onde con il corpo.
Dato che il bodysurf è quasi sconosciuto in Italia, ci siamo chiesti come la giornalista Annapaola Ricci abbia pensato di realizzare il servizio che presenta riprese video in Sudafrica. Non siamo riusciti a contattarla ma dopo alcuni giorni di ricerche sul web abbiamo intuito che è stato diffuso tra la rete mondiale di notizie un video, promosso da un’agenzia di stampa, sul bodysurf a Capetown con Glen Thompson, storico del surf della Stellenbosch University. Questo è comunque un segno che negli ultimi anni il bodysurfing sia in crescita, grazie soprattutto alle nuove possibilità di comunicazione degli appassionati di tutto il mondo che in pratica si stanno supportando a vicenda.
Rispetto ai contenuti del servizio, evitando un giudizio generale, ci limitiamo ad alcune precisazioni che riguardano strettamente il bodysurf.
Durante la presentazione del filmato la conduttrice Laura Chimenti dice: «…dal Sudafrica arriva il bodysurf…». L’errore è comprensibile ma ovviamente il bodysurf non è una recente invenzione sudafricana. Nel frattempo sullo sfondo c’è la foto di un bodyboarder e non è un fotogramma del video che sta per essere trasmesso, ovvero hanno usato la foto di un’altra specialità del surf che ha in comune col bodysurf solo la parola “body”, un classico fraintendimento di chi non conosce nè l’una nè l’altra.
All’interno del servizio la voce narrante di Annapaola Ricci dice: «…in Sudafrica sono anche dedicati corsi universitari…». Nell’ambito della storia del surf si parlerà anche del bodysurf ma non è verosimile che ci sia un corso universitario dedicato al bodysurf, e infatti lo abbiamo verificato sul sito dell’ateneo di Stellenbosch.
Inoltre: «…unici accessori necessari, le pinne corte per avere mani palmate…». Ovviamente le pinne si indossano solo sui piedi. Nelle immagini si vede un’handboard e la giornalista deve essersi confusa. La tavola si può usare su una delle mani e oltrettuto scivola sull’acqua ma non si usa allo scopo di avere una mano palmata per nuotare.
In ogni caso questo servizio è un evento degno di essere menzionato nella storia del bodysurf italiano e apprezziamo l’impegno della giornalista nel presentare al meglio un argomento inedito. Alcuni amici che hanno visto il servizio ci hanno detto che si aspettavano di vederci intervistati in TV! Speriamo che ci possano essere altre occasioni del genere in futuro.

Bodysurf Italia

Il bodysurfing è lo sport e l’arte di scivolare sulla cresta delle onde senza servirsi di alcun tipo di tavola.